Dopo la mancata inaugurazione del centro sportivo dedicato al settore giovanile del Torino ecco come sono le attuali condizioni dell’impianto
La conclusione dei lavori del Robaldo sembrava poter essere vicina ma nelle ultime settimane qualche ritardo di troppo ha impedito la consegna il 4 maggio del “quartier generale” del settore giovanile del Torino. Un anno fa, il 4 maggio del 2024 dopo un calcio d’inizio simbolico, era stata programmata l’apertura del nuovo centro sportivo a un anno di distanza, in una data dall’enorme valore per il Torino. Tuttavia nonostante l’anno trascorso e dopo lunghi lavori, le squadre giovanili granata non hanno ancora avuto la possibilitĂ di trasferirsi tutti in un unico centro per potersi allenare in un singolo ambiente e rafforzare così il legame tra i diversi settori del club.
Robaldo: ecco cosa manca
Sebbene il Torino sia fiducioso di riuscire a posticipare l’apertura del centro in vista della prossima stagione, i lavori da completare sono ancora molti. Tra i diversi settori dell’impianto, la prima parte della struttura sembra ben lontana dall’essere completa, al momento si può intravedere solo lo scheletro in muratura di tutti gli ambienti ancora da completare che secondo il progetto iniziale dovrebbero poi diventare uffici per le squadre, infermerie, palestre, magazzini, sale per le formazioni e per le riunioni tattiche.
Il punto sull’impianto: lavori in ritardo
Il centro sportivo dispone di 4 campi in erba sintetica, di cui 3 con misure regolamentari. La nuova struttura permetterĂ al pubblico di osservare tutti gli incontri in programma sui campi, la prima tribuna si affaccia sul campo 1 e potrĂ ospitare 500 persone, mentre una seconda potrĂ contenere 250 persone nel campo 2. Secondo il cronoprogramma dettato tra gli altri dal manager Rcs, Bellino, il Robaldo sarebbe dovuto essere giĂ operativo (o quasi): “Il nostro obiettivo è completare l’impianto entro maggio 2025″, aveva detto il giorno della presentazione del progetto.







Mi stupisco di chi si stupisce e si indigna ancora.
Neanche gli unici soldi investiti per la societĂ degli ultimi 5 anni sono bastati , probabilmente ne deve tirare fuori altri e non lo vuole fare.
Un campo profughi palestinese ha strutture piĂą consone!